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L'età di Goethe può essere definita come la palestra della modernità e i suoi protagonisti sono di fatto i massimi interpreti dell'anima moderna, nella cui opera è possibile cogliere in nuce gran parte degli sviluppi successivi della letteratura nel Vecchio Continente. A differenza delle tradizionali storie della cultura tedesca, questo volume evita attentamente di ridurre i vasti fermenti sette-ottocenteschi a una rigida contrapposizione tra Classicismo e Romanticismo e studia piuttosto i grandi nomi di quella stagione, da Goethe a Schiller, da Hölderlin a Kleist, sullo sfondo delle grandi questioni culturali dell'epoca: dalla rinascita dell'antico all'utopia di una nuova mitologia, dalla scoperta delle dimensioni altre della coscienza ai grandi sincretismi filosofici. In questa prospettiva non dogmatica, i singoli autori e le opere principali vengono presentati in sintetiche schede che ne inquadrano la produzione all'interno dì fenomeni culturali e artistici di più ampia portata, nel contesto generale della letteratura europea.